Introduzione 1
Introduzione 1
Napoli sotterranea è il più famoso e affascinante tour della nostra città. Le nostre guide vi accompagneranno in un viaggio attraverso 2400 anni di storia, dagli antichi Greci ai tempi moderni, svelando le "profondità" di Napoli da un punto di vista archeologico, storico, antropologico e geologico.
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Introduzione 2
Introduzione 2
Gli orti ipogei sono un nuovo progetto che Napoli Sotterranea, tra molte altre attività educative e scientifiche, offre ai suoi visitatori. Nell'oscurità 35 metri sotto Napoli, c'è la vita.  L’iniziativa nasce alla vigilia dell’Expo Milano 2015 dedicato all’alimentazione del Pianeta Terra: un orto nelle viscere della terra, un ambiente solo apparentemente ostile, ma che, lontano da piogge acide, polveri sottili inquinanti, smog, microrganismi dannosi anche alla vita dell’uomo, protegge le coltivazioni delle classiche piante da orto. Napoli Sotterranea ha avviato dunque una fase di sperimentazione botanica per il sottosuolo. Un sottosuolo non solo aperto ad un pubblico di visitatori italiani e stranieri, studenti, giovani e meno giovani, ma anche ricercatori universitari e botanici i quali utilizzano gli Orti Ipogei per la ricerca scientifica. Il progetto degli Orti Ipogei di Napoli Sotterranea infatti sta suscitando l’interesse scientifico di organismi sia nazionali…
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Introduzione 3
Introduzione 3
Per visitare i resti inglobati del Teatro Romano entreremo in una tipica abitazione napoletana, chiamata comunemente “basso”, perché si trova sul livello stradale della città. Una volta entrati basterà spostare un letto ed aprire una botola per accedere ai resti dell’antico Teatro di Neapolis e agli ambienti dove Nerone aveva i suoi camerini privati, ogni volta che veniva a mettere in scena i suoi spettacoli a Napoli. La durata della visita è di circa 20 minuti.
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Prima  Cisterna
Prima Cisterna
Benvenuti nel sottosuolo di Napoli! Siamo ad una profondità di circa 30 metri al di sotto del livello stradale e la temperatura varia da 16 a 18 gradi Celsius con un livello di umidità di circa il 70-80%. Queste caverne furono create dai coloni greci che nel IV secolo aC cominciarono a estrarre il materiale lapideo necessario per costruire la città che si trova sopra di noi: Neapolis o "nuova città".
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Seconda Cisterna
Seconda Cisterna
Siamo ora sotto la Basilica di San Paolo Maggiore. Questo pozzo è stato lasciato aperto per consentire la circolazione dell'aria e anche perché si credeva che sarebbe stato improbabile che un edificio appartenente alla Chiesa potesse essere bombardato.
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Terza Cisterna
Terza Cisterna
Si noti qui un altro buco chiuso e questo manichino che simula la discesa dei pozzari o operai degli acquedotti. Il sistema dei gradini è stato collocato innanzitutto nei pozzetti perimetrali per consentire un facile passaggio lungo queste cosiddette pareti a piedi utilizzate dai pozzari per muoversi a livello dell'acqua e per controllarne la pulizia.
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Quarta Cisterna
Quarta Cisterna
Abbiamo creato questa simulazione per aiutarvi a capire come lavoravano i greci antichi. Gli schiavi greci e romani collocavano cunei di legno nelle crepe, simili a quelli, che si chiamavano "cugnoli": li imbevevano di acqua, il legno poi si dilatava provocando la spaccatura delle fessure da cui si potevano togliere i blocchi. Poi, sempre nella profondità  del sottosuolo,  usando solo tre utensil ( un martello, uno scalpello e una piccolo ascia chiamata smarra) i blocchi  venivano tagliati in parallelepipedi. Quelle più grandi sono stati utilizzate per le mura della città e quelli più piccoli per gli edifici della città.
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Quinta Cisterna
Quinta Cisterna
Il pannello di fotografie che vedete davanti a voi rappresenta i momenti più significativi vissuti durante la rivolta anti-nazista che si è svolta durante l'Occupazione di Napoli.
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Sesta Cisterna
Sesta Cisterna
Queste piante che vedete qui sono il risultato di un esperimento botanico dell'Università Federico II. Possono crescere senza essere annaffiate grazie all'alto livello di umidità di questo ambiente che è per loro sufficiente. La luce solare è sostituita da lampade a luce fredda.
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Settima Cisterna
Settima Cisterna
Stiamo per passare attraverso un tunnel illuminato solo con le candele con una lunghezza di circa 150 metri, un'altezza di 10 metri e una larghezza di mezzo metro.
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Ottava Cisterna
Ottava Cisterna
L' ordine delle Suore di Santa Patrizia è dedicato alla  Santa patrona di Napoli che, come San Gennaro, esegue il miracolo della liquefazione del proprio sangue non due volte all'anno, ma una volta alla settimana.
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Teatro Romano
Teatro Romano
Come potete vedere, siamo in una residenza privata. esso è un basso, una tipica casa napoletana costruita a livello della strada, che era ancora abitato fino a dieci anni fa.
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Le logge
Le logge
Il teatro è stato costruito durante la fondazione della città, ma quello che vedete qui è una ricostruzione risalente al I secolo dC.
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Nerone ha portato il teatro al massimo splendore
Nerone ha portato il teatro al massimo splendore
L'imperatore Nerone ha debuttato con la sua lira qui a Napoli ed è qui che si è esibito tre volte. Secondo lo storico romano Setonio, un terremoto si è verificato durante una di queste esibizioni. Sembra che Nerone abbia impedito ai 6000 spettatori di uscire - di cui 5,000 erano membri di una claque pagata per applaudire - sostenendo che il terremoto era l'applauso degli dei per la sua performance.
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Uscita orientale
Uscita orientale
Quello che vedete qui è l'ingresso orientale; le scale qui a sinistra hanno portato al pubblico.
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Summa Cavea
Summa Cavea
Siamo nell’intradosso-summa cavea del teatro greco - romano in vico Cinquesanti alle spalle di piazza San Gaetano, remota agorà di Neapolis. In questo piccolo spazio di 150 metri quadrati, ma con una notevole altezza di 12 metri, c'è quello che rimane della "summa cavea" o l'anello superiore delle terrazze del teatro dove il pubblico si sarebbe seduto. Al suo interno e’ stata allestita una mostra permanente di scarabattoli (Edicola a vetri che espone immagini e oggetti sacri del sec. XVII) a custodire scene della natività e del presepe popolare. Tutt’attorno, opus reticulatum e latericium.
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