Fermatevi un attimo. Dove sono finiti i rumori della città? I vostri nasi cosa vi stanno dicendo?? Quanto mi piace quest'aria umida mi fa arricciare tutti i miei peletti.
Parliamo un po’ di questo strano mondo: siamo a 30 m di profondità. Che succedeva qui sotto, in un tempo lontano? Qui si scavava ogni giorno perché bisognava costruire una città, quale? Ma Napoli, anzi Neapolis che significa proprio “Città nuova”. Queste sono cave di tufo, un materiale che i coloni greci, provenienti da Cuma, usavano per costruire le case, i templi, i teatri. Siamo nel quarto secolo, a.C. e i greci, grandi navigatori, avevano scoperto le coste dell’Italia meridionale. Si fermarono qui in Campania perché il golfo avrebbe accolto e protetto le loro navi, perché la terra era fertile e perché il paesaggio era meraviglioso. Nelle cave scendevano i muratori che dovettero anche erigere delle cisterne per raccogliere l’acqua che, probabilmente veniva dal fiume Sebeto che ora non c’è più. Neapolis venne costruita come la più importante città greca, Atene, seguendo le istruzioni degli architetti greci. C’erano strade longitudinali ed altre trasversali che si incrociavano. Nei quadrivi venivano costruiti i pozzi pubblici che consentivano agli abitanti di prendere l’acqua.